
Si è spento Paolo Sottocorona, storico volto della meteorologia italiana, come annunciato ufficialmente da Enrico Mentana, direttore del TgLa7, che ha definito la scomparsa “un nostro lutto grave”. La notizia ha immediatamente suscitato commozione nel mondo della televisione e tra i numerosi telespettatori che per anni hanno seguito il suo lavoro con fiducia e affetto.
La carriera militare e la transizione alla televisione
Nato nel 1948, Paolo Sottocorona ha iniziato il suo percorso professionale nel 1972 entrando nel Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare con il grado di capitano. Ha lavorato all’Ufficio Meteorologico dell’aeroporto di Guidonia fino al 1986, anno in cui si è trasferito al Centro Nazionale di Meteorologia. Questa esperienza gli ha fornito una solida base tecnica e scientifica, che ha saputo poi trasferire al grande pubblico.
Dopo anni di servizio nell’ambito militare e istituzionale, Sottocorona ha deciso di dedicarsi alla divulgazione meteorologica, iniziando una lunga collaborazione con la Rai, prima di passare a Telemontecarlo e infine a La7. Qui ha curato per anni la rubrica Tempo al tempo, diventata un appuntamento fisso per chi cercava non solo previsioni accurate, ma anche una spiegazione dettagliata e appassionata dei fenomeni atmosferici.
L’uomo dietro il meteo: un modello di divulgazione
Fino a poche ore prima della sua morte, avvenuta il 9 ottobre 2025, Sottocorona è apparso in onda durante la trasmissione Omnibus, dove ha presentato la sua consueta rubrica sul meteo. Nell’ultima apparizione ha letto una poesia inviatagli da una spettatrice, un gesto che ha toccato profondamente il pubblico e ha evidenziato la sua capacità di creare un legame umano e culturale con gli spettatori.
La sua modalità di divulgazione si è sempre distinta per il rispetto verso il pubblico: cercava di rendere comprensibili concetti meteorologici complessi senza banalizzarli, mantenendo un equilibrio tra rigore scientifico e semplicità espositiva. Per molti, Sottocorona è stato più di un semplice meteorologo; era un punto di riferimento quotidiano, un simbolo di affidabilità e cultura nel panorama dell’informazione meteorologica italiana.
Il suo lavoro ha rappresentato un modello di comunicazione che ha influenzato generazioni di professionisti del settore, sottolineando come la meteorologia possa essere un veicolo di conoscenza e rassicurazione, oltre che di informazione.