
Le origini e l’inizio della carriera dell'attore (www.traccecinematografichefilmfest.it)
Da giovane attore con uno sguardo timido e un volto ancora poco noto, a icona indiscussa del cinema e della televisione italiana.
Un viaggio che parte da un’esordio modesto negli anni Cinquanta, per arrivare a un successo internazionale costruito insieme a un altro gigante del cinema italiano, Bud Spencer. Oggi, anche a più di ottant’anni, Hill continua a lavorare con passione, mantenendo intatto quel fascino e quella semplicità che lo hanno sempre contraddistinto.
Nato a Venezia nel 1939 da padre italiano e madre tedesca, Mario Girotti trascorre la prima infanzia tra Italia e Germania, un’esperienza che contribuisce a formare una personalità eclettica. L’esordio nel mondo del cinema arriva prestissimo, con piccoli ruoli a partire dai undici anni, tra pellicole e fotoromanzi, lavorando con registi del calibro di Luchino Visconti e Citto Maselli. Nonostante le numerose apparizioni, la sua carriera da giovane attore fatica a decollare, complice anche un nome che suona poco internazionale.
La svolta arriva nel 1967, quando decide di adottare lo pseudonimo di Terence Hill, un nome scelto quasi casualmente ma destinato a diventare leggendario. Sul set di “Dio perdona… io no!” incontra Bud Spencer (all’anagrafe Carlo Pedersoli), con cui formerà una delle coppie cinematografiche più amate e longeve della storia del cinema mondiale. La loro intesa sullo schermo è immediata e travolgente, dando vita a pellicole che sono ormai parte del patrimonio culturale collettivo, come “Lo chiamavano Trinità…” e “…continuavano a chiamarlo Trinità”.
La leggenda di Terence Hill e Bud Spencer: cinema e televisione
Il duo Hill-Spencer rappresenta un fenomeno unico nel panorama cinematografico, capace di unire azione, comicità e un’ironia irresistibile, conquistando non solo il pubblico italiano ma spettatori di tutto il mondo. Tra scazzottate coreografate con maestria, scene esilaranti e uno stile inconfondibile, questi due attori hanno segnato un’epoca. Terence Hill, con il suo volto gentile e la sua abilità nell’interpretare ruoli che spaziano dal cowboy scanzonato al detective di provincia, è diventato un vero sex symbol degli anni Settanta e un punto di riferimento per diverse generazioni.
Dopo il grande successo cinematografico, Terence Hill ha saputo reinventarsi anche sul piccolo schermo, conquistando milioni di spettatori con la fiction di grande successo Don Matteo. Il prete-detective, dai modi gentili e dalla bicicletta sempre pronta, ha portato l’attore a diventare un simbolo di famiglia e di valori positivi, ampliando il suo pubblico e mantenendo vivo il suo carisma.

Oggi Terence Hill continua a essere una presenza attiva nel mondo dello spettacolo. Oltre a recitare, si dedica alla regia e alla scrittura, come dimostra il suo ultimo film “Il mio nome è Thomas”, in cui interpreta un uomo in viaggio alla ricerca di sé stesso, un ruolo che rispecchia la sua esperienza di vita e il suo spirito libero. La sua carriera, che abbraccia più di sette decenni, è un esempio di dedizione e capacità di adattamento, mantenendo sempre la spontaneità e il calore che lo hanno reso tanto amato.
Nonostante la sua decisione di vivere tra Italia e Stati Uniti, Terence Hill non ha mai perso il legame con il pubblico italiano, che lo segue con affetto e stima. Il suo nome resta indissolubilmente legato a un’epoca d’oro del cinema e della televisione, ma anche a una figura di uomo semplice e genuino, capace di farci ridere, emozionare e riflettere con la stessa naturalezza.
In quella foto in bianco e nero, dove appare appena ventenne e quasi irriconoscibile, si nasconde il talento di un artista che ha saputo attraversare il tempo, diventando un simbolo senza tempo. Terence Hill è, e resterà, uno dei volti più gentili e luminosi della cultura italiana contemporanea.