
4 Ristoranti, cosa è successo a questo ristorante dopo la puntata - Traccecinematografichefilmfest.it / Credits: Instagram @Borgheseale
I ristoratori temono l’arrivo di Alessandro Borghese ora: cosa è successo ad un locale dopo la partecipazione a 4 Ristoranti.
La popolarità di 4 Ristoranti, il programma di Sky condotto da Alessandro Borghese, continua a crescere, ma con essa aumentano anche le controversie che coinvolgono i ristoratori partecipanti.
L’ultima stagione, infatti, ha portato alla luce dinamiche molto più complesse e talvolta dolorose, come dimostra il caso di Ekla Vasconi, titolare de Il Rigoletto a Mantova, protagonista di una vicenda che ha acceso un dibattito acceso sul confine tra intrattenimento televisivo e conseguenze reali sulla vita privata dei concorrenti.
La puntata che ha scatenato polemiche a 4 Ristoranti
La quattordicesima puntata della stagione 2023/2024 di 4 Ristoranti ha ruotato attorno alla sfida per il miglior ristorante contemporaneo di Mantova, con protagonista uno dei simboli gastronomici della città: il tortello di zucca. Nonostante la rilevanza della competizione, la partecipazione di Ekla Vasconi è stata segnata da recensioni molto critiche e commenti negativi che si sono rapidamente moltiplicati sui social media. La chef ha mostrato un carattere deciso e un atteggiamento severo nei confronti dei colleghi, non risparmiando giudizi duri.
Ha definito un piatto presentato da un avversario “inclassificabile” e ha accusato gli altri concorrenti di essere “falsi buonisti e spietati giocatori”. Anche durante le riprese in cucina, Ekla ha mostrato un temperamento acceso, rimproverando lo staff per dettagli come il posizionamento delle posate e rispondendo in modo veemente alle critiche sulla qualità del pesce ordinato. Questi comportamenti hanno irritato sia gli altri partecipanti sia parte del pubblico. Quando è arrivato il momento di valutare, la sua cucina è stata giudicata “retro”, il servizio definito poco al passo coi tempi e il rapporto qualità-prezzo sotto accusa.
Nonostante tutto, Ekla ha reagito con fermezza, difendendo il proprio operato e rispondendo con toni accesi ai commenti negativi. La messa in onda della puntata ha scatenato un vero e proprio “assalto” mediatico nei confronti di Ekla Vasconi. La chef ha denunciato di essere stata travolta da una gogna social che l’ha portata a chiudere i suoi profili per proteggersi da insulti e attacchi personali, molti dei quali hanno coinvolto anche la sua famiglia, con commenti pesanti sotto foto che la ritraevano insieme a suo figlio.

In un’intervista rilasciata a MantovaUno, Ekla ha spiegato che il montaggio televisivo ha enfatizzato alcuni aspetti del suo carattere, alterando la percezione reale del suo comportamento. Ha ammesso di essere una persona severa, soprattutto con se stessa, e ha sottolineato che molte delle sue critiche erano frutto di dinamiche interne non completamente mostrate al pubblico. Pur riconoscendo di essere stata dura, ha specificato che in un contesto diverso avrebbe espresso le stesse opinioni con toni più pacati e senza malizia.
La vicenda ha evidenziato come la linea di demarcazione tra realtà televisiva e vita quotidiana si stia assottigliando sempre di più, con conseguenze spesso dolorose per chi si espone in programmi di intrattenimento. La pressione del giudizio pubblico ha portato Ekla a subire un forte impatto emotivo, tanto da perdere il sonno per diversi giorni. L’eco negativa generata dalla puntata ha avuto ripercussioni anche sulla reputazione del ristorante Il Rigoletto. La pagina Tripadvisor del locale è stata travolta da recensioni negative, molte delle quali non basate su esperienze dirette, ma piuttosto influenzate dall’esito della trasmissione.
Di fronte a questa ondata, la piattaforma ha temporaneamente bloccato la possibilità di inserire nuove recensioni, per evitare ulteriori danni ingiustificati. Questo episodio sottolinea la difficoltà di separare la competizione televisiva dal giudizio reale dei clienti e rivela come i social network possano trasformarsi in strumenti di pressione eccessiva e, talvolta, di vera e propria violenza verbale. La vicenda di Ekla Vasconi rappresenta un monito importante sul bisogno di mantenere il rispetto e la responsabilità anche in un contesto digitale dominato da giudizi immediati e spesso duri.